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Buon compleanno Piccolo

mardi 8 mai 2007

Emblema della rinascita post-bellica, fu inaugurato in un cinema.

Buon compleanno Piccolo

Nato « sulle rovine » Il teatro di Giorgio Strehler e Paolo Grassi fu fondato il 14 maggio 1947.

Iniziative e un libro per festeggiare il primo Stabile italiano.

Lunedì 14 maggio il Piccolo Teatro della città di Milano compie 60 anni. Il suo nome è ormai un simbolo e una garanzia. Da aggettivo è diventato sostantivo e significa il contrario : non piccolo, ma grande.

Nacque, com’è noto, dopo le rovine della guerra, in una sala di cinema che era stata la sede della feroci torture nazi-fasciste, con i camerini ancora imbrattati di sangue.

Nacque per merito di un momento storico e di una Milano che aveva il socialista Greppi come sindaco. In poco tempo (ho avuto la fortuna di lavorarci per tutti gli anni ’60) divenne quel teatro di 500 posti sempre esaurito, con i « buchi » di Fontana sul soffitto e il manifesto di un’etica e di un’estetica teatrali ignote in un’epoca in cui non solo il mestiere di regista era quasi sconosciuto (Visconti a parte), ma anche i concetti di programmazione, repertorio e abbonamento erano novità.

GRASSI & STREHLER - Arte e morale unite nel nome del sociale, genio e regolatezza, fu tutto merito di quegli uomini eccezionali che furono Paolo Grassi Giorgio Strehler e della tempra della novantaseienne Nina Vinchi, ultima testimone di un’avventura umana irripetibile. Grassi è morto a Londra nell’81, e se non fosse per la Fondazione che la figlia Francesca ha tenacemente voluto e oggi aperto, per custodire e tramandare il ricco materiale di archivio che lo riguarda, si tenderebbe a dimenticarlo, anche chi non dovrebbe. Di Strehler siamo orfani inconsolabili da dieci anni : morì nel ’97, nella notte di Natale, come i grandi, come Charlie Chaplin, ma anche lui rischia di diventare un mito, un’icona, una foto coi capelli leonini. E basta. Chi può rimettere in piedi i suoi spettacoli, a parte Arlecchino ? Nessuno. E il teatro è un’arte che passa e va, un’arte che vive di ricordi e di nostalgia.

IN ANTICIPO SUI TEMPI - Il Piccolo compie dunque 60 anni ma lascia una scia di memorie meravigliose, di titoli, di volti di attori (uno li vale tutti, tutti lo valgono, direbbe Sartre), di polemiche, di scandali politici (quando la Dc non voleva il « Galileo » di Brecht), anche di snobberie intellettuali. Il Piccolo fu un teatro anticipatore, creò tra i primi un marketing per lavoratori e studenti con uffici organizzativi. Alle prime c’era tutta l’intellighenzia illuminata alla milanese (magari ci incontrava Brecht) ma poi seguiva un pubblico vero, vivo, giovane e nuovo che imparava ad ascoltare Shakespeare, Goldoni, Pirandello, Brecht senza annoiarsi un attimo. E senza che Strehler abbia mai cambiato una battuta dei testi. Per anni i due direttori chiesero un nuovo teatro, avevano il progetto di Zanuso pronto sul tavolo : quando finalmente arrivò, Paolo Grassi se n’era andato da tempo e Giorgio Strehler morì subito dopo, mentre provava « Così fan tutte ». Eppure ancora oggi tutto parla di loro anche se il teatro è arte transeunte : chi c’era c’era all’« Opera », al « Campiello », al « Giardino », al « Lear ». Si parla da iniziati. Per il resto ci si affida alla memoria orale e alle famose riprese che però coprono solo il secondo tempo. Oggi la diffusione di alcuni spettacoli storici in dvd colma alcune lacune (vedi la collana della vecchia Eri, vedi il cofanetto di Goldoni Rai 01 con le « Baruffe chiozzotte » e altre mirabilia et memorabilia).

LE INIZIATIVE - Per il compleanno si farà certo festa, si farà musica (lunedì 14 al teatro Strehler, concerto-omaggio a Fiorenzo Carpi), si peccherà di nostalgia, ma non saranno solo i giorni della memoria. Le celebrazioni iniziano ufficialmente domenica 6 con la proiezione del film « L’Isola di Arlecchino » (al teatro Grassi) ; proseguono lunedì 7 con l’incontro con Ferruccio Soleri, sempre al teatro Grassi ; e continuano con spettacoli, incontri, rievocazioni. E per l’occasione esce anche un bellissimo libro Rizzoli - Fondazione Corriere della Sera sui 60 anni del Piccolo con numerose foto che proustianamente tentano di farci recuperare, come madeleine, il tempo perduto teatrale con un testo di Magda Poli, un critico sensibile, competente (il volume sarà presentato al teatro Studio il 17 maggio alle 17.30). Ma il Piccolo non è soltanto la storia di ieri da studiare, è anche storia di oggi. La storia di Sergio Escobar e di Luca Ronconi, un regista opposto a Strehler e proprio per questo di una genialità necessaria, complementare : un pezzo unico come lui. Una coppia che ha dato moltissimo e ha portato il teatro a record di abbonamenti e a presenze straniere molto importanti. Non è solo la qualità ma (è il copyright) la fiducia e la complicità di un pubblico che va al Piccolo sicuro di trovarsi come a casa e di condividere un’Idea.

Info : www.piccoloteatro.org
Maurizio Porro
04 maggio 2007